Il corpo nel cinema di John Carpenter Contributor(s): Zattera, Stefano (Illustrator), Migneco, Fabio (Author) |
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ISBN: ISBN-13: 9798593293428 Publisher: Independently Published OUR PRICE: $14.48 Product Type: Paperback Language: Italian Published: January 2021 |
Additional Information |
BISAC Categories: - Performing Arts | Individual Director |
Physical Information: 0.53" H x 5.98" W x 9.02" (0.75 lbs) 250 pages |
Descriptions, Reviews, Etc. |
Publisher Description: Con un'intervista esclusiva a John Carpenter e a sua moglie Sandy King. Fabio Migneco accompagna il lettore in un viaggio emozionante alla scoperta di una delle grandi icone pop dei nostri tempi, John Carpenter. Regista di film leggendari, come Halloween, Grosso Guaio a Chinatown, La Cosa, 1997 Fuga da New York e tanti altri, Carpenter stato ed tutt'ora fonte inesauribile di ispirazione per intere generazioni di registi, ma anche di scrittori, fumettisti e musicisti.Lungo il corso della sua ormai trentennale carriera, nell'arco di ventitr regie tra cinema e televisione, John Carpenter riuscito ad andare al di l delle semplici convenzioni del genere non solo imponendo la sua figura o affrontando il discorso sui corpi, ma anche creando pellicole che oltre a resistere alla prova del tempo, ben rispecchiano certi aspetti della societ e della cultura, americana ma spesso universale. Le sue riflessioni, che sono anche vere e proprie ossessioni, sul tempo, sullo spazio, sullo sguardo, la realt , la paura, la societ e in particolare sul male, vanno a toccare le corde pi profonde e sono spunto di discussione ed analisi.Il tutto mascherato da "semplice" pellicola di genere, da action movie, da horror o da film di fantascienza, in modo da risultare appetibili a tutti e da poter puntare ad avere almeno un posto sicuro nell'ambito del cinema d'intrattenimento puro e di divertimento.Carpenter ha sempre rivendicato e mai rinnegato questo aspetto dei suoi film, questo loro essere anche cinema di consumo.La chiave per sta tutta, ovviamente, in quell'anche, che indica una volta di pi come il regista abbia il merito, tra gli altri, di dimostrare che per divertire il pubblico non necessariamente occorre "spegnergli" il cervello. |