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Armi Di Stato: La Guerra Fredda Dello Stato Parallelo
Contributor(s): D'Agostino, Massimo (Author)
ISBN: 1719839042     ISBN-13: 9781719839044
Publisher: Independently Published
OUR PRICE:   $12.95  
Product Type: Paperback - Other Formats
Language: Italian
Published: August 2018
Qty:
Additional Information
BISAC Categories:
- History | Europe - Italy
- History | Essays
Physical Information: 0.69" H x 5.98" W x 9.02" (1.00 lbs) 308 pages
Themes:
- Cultural Region - Italy
 
Descriptions, Reviews, Etc.
Publisher Description:
"Armi di Stato" e una ricerca storica sugli scopi e i fondamenti storico-politici che hanno determinato la nascita e lo sviluppo di un'area militare vicino Ancona, dove ho lavorato per anni come giornalista. I politici italiani sapevano che nel Monte Conero potevano esserci armi pericolose. Il caso che fece emergere queste notizie fu quello dell'arresto per sospetti di spionaggio di tre ecologisti che cercavano informazioni sui tunnel del monte Conero. Alla fine di gennaio del 1984 in consiglio comunale di Ancona avvenne un vivace scambio di domande e risposte tra il deputato dei Verdi, Marco Moruzzi, e il sindaco di allora, Guido Monina. La paura di Moruzzi era che nel Conero vi fossero armi atomiche, chimiche o batteriologiche. Monina smentiva tutto, ma ammetteva l' esistenza di un sito militare nella montagna. Il 28 ottobre del 2014 Il Messaggero e il Corriere Adriatico hanno pubblicato la notizia secondo cui un videomaker era stato denunciato dai carabinieri per essersi introdotto in un tunnel militare del Monte Conero per girare delle immagini. Il video era stato in effetti divulgato intorno al 10 di ottobre 2014 su Youtube e testimoniava la presenza di una struttura molto ben attrezzata per nascondere probabilmente delle armi pericolose. Ma e stato tutto censurato. Chi ha gestito questa base dal secondo dopoguerra in poi? Gli americani o i russi? La mia inchiesta, sviscerando i segreti dello spionaggio della guerra fredda, offre una terza via: il Conero potrebbe appartenere a una Gladio guidata dai nostalgici del fascismo. La seconda parte riguarda invece la mia vita al nord Italia. La storia che racconto e nata per la curiosita di conoscere i passaggi che hanno portato alle ultime fasi del lodo IMI-SIR, ed e proseguita con documenti inediti che permettono di leggere questa vicenda sotto una luce nuova e sconcertante. La lunga vicenda del Consorzio interbancario, nato nel 1980 per il salvataggio della Sir, si puo dire che non si sia ancora conclusa. La notizia e del 20 gennaio 2010. Quel giorno, secondo una relazione della Corte dei Conti del 6 marzo 2012, vi fu uno storico accordo tra la banca Intesa-Sanpaolo e gli eredi di Nino Rovelli per una transazione extra giudiziale sui famosi mille miliardi concessi dall'Imi nel 1977. In quei giorni di gennaio del 2010 vi fu una strana coincidenza che uni le due vicende parallele, la lite del 1977 con la successiva causa del 1990 di Rovelli per essere risarcito dall'Imi con altri mille miliardi, vinta, fu detto, grazie all'opera corruttiva di Cesare Previti. Il 19 gennaio fu pubblicata dai giornali la notizia della bocciatura da parte della Corte di Strasburgo del ricorso di Previti. Questi infatti riteneva di aver subito un ingiusto processo, ma la corte internazionale gli diede torto. Incredibilmente il giorno dopo avvenne il gia citato accordo tra Intesa Sanpaolo e i Rovelli per i 1000 miliardi di prestito Imi del 1977. Nel finale della mia storia, la parte militare e quella economico-giudiziaria, che gia viaggiano di pari passo per lo zampino dei servizi segreti nella guerra chimica tra Sir e Montedison, si uniscono a causa degli ultimi sviluppi, poco noti, del Consorzio Sir. Saldato il debito con l'Imi, il Consorzio ora fa parte di Fintecna spa, una specie di cimitero di vecchie aziende pubbliche piene di debiti e di armi. Tra queste c'e anche Almaviva, che gestisce un call center nel quale ho lavorato anch'io, ma che soprattutto installa e gestisce i radar delle basi Nato in Italia e all'estero.