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I Miei 100 Architetti + 1 - Volume Secondo - Tomo III: Architettura Moderna - Da Le Corbusier a Michelucci
Contributor(s): Corsaro, Ermanno (Author)
ISBN:     ISBN-13: 9798528302324
Publisher: Independently Published
OUR PRICE:   $100.11  
Product Type: Paperback
Language: Italian
Published: June 2021
Qty:
Additional Information
BISAC Categories:
- Architecture | History - Modern (late 19th Century To 1945)
Physical Information: 1.54" H x 8.5" W x 11.02" (4.15 lbs) 592 pages
 
Descriptions, Reviews, Etc.
Publisher Description:
Quinto libro della collana I MIEI CENTO ARCHITETTI + 1: la mia STORIA DELL'ARCHITETTURA scritta per ARCHITETTI
e non per periodi, stili o movimenti, quasi alla maniera del VASARI.
TERZO TOMO del SECONDO VOLUME dedicato all'ARCHITETTURA MODERNA che comprende 6 soli architetti,
ma del calibro di un LE CORBUSIER, o di un GIO PONTI ed anche il maestro toscano GIOVANNI MICHELUCCI, oltre a RIETVELD e SANT'ELIA.
LE CORBUSIER è stato uno dei più grandi Maestri dell'Architettura, il caposcuola del "razionalismo formale" all'interno dell'epoca del Funzionalismo, ma non solo, è stato un grande artista, ma anche un agitatore culturale, una continua fucina di idee, costituendo quindi un sicuro riferimento per tanti architetti e operatori culturali.
ANTONIO SANT'ELIA costituisce un caso tutto a sé nel mondo dell'architettura sia per l'essere vissuto appena ventotto anni, sia per aver realizzato una sola prima opera pure modesta, tanto che qualcuno ha negato a Sant'Elia la qualità di costruttore o precursore perché effettivamente non ha "costruito" la sua architettura, la ha solo immaginata e poi teorizzata in qualche modo attraverso quel Manifesto dell'architettura Futurista in parte falso e quindi forse ha solo utopizzato, immaginato, fantasticato, ma ha lasciato molti disegni, una ricerca che ha in nuce già le caratteristiche formali ed espressive della sua nuova seppur breve architettura, così va alla ricerca di quella nuova espressività che sarà quella cosiddetta "futurista."
GERRIT RIETVELD è il precursore del Neoplasticismo colui il quale ne realizza quasi pedissequamente le teorie, rimanendo osservante di quei principi, forse perché era "un po' fuori dagli astrusi ragionamenti di Van Doesburg, "incarnandone gli aspetti architettonici," in quella corrente legata nel modo più ortodosso a De Stijl, pur se lui non ne è né un fondatore, né un firmatario, e vi aderirà dopo aver realizzato non solo l'opera più paradigmatica sua e del Neoplasticismo intero, la sedia "Rood Blauwe," ma anche quella che nella nostra memoria collettiva ancora a distanza di oltre cento anni ne costituisce il veicolo principale di diffusione di quel pensiero e ne è il modello più popolare, più noto e divenuto per me un cavallo di battaglia per l'approccio al disegno di qualità anche con i ragazzini del primo anno.
GIO PONTI non solo è l'architetto nato e morto a Milano, ma ne è espressione milanese nella cultura, di quel gruppo di architetti milanesi formatisi sotto l'influenza del Neoclassico G. Muzio, in quell'epoca particolare nella quale il lombardo era ancora culturalmente sotto l'influenza dell'Austria, subendone l'eredità della Secessione viennese, che Ponti usa nel tentativo di rinnovamento delle arti nella ricerca di uno stile di rappresentanza della nuova borghesia italiana, ma, coincidendo quasi perfettamente l'inizio della sua attività con l'avvento del regime fascista, lo vediamo spesso mediatore, e insieme ai colleghi milanesi Lancia, Mezzanotte, Magistretti, Muzio attraverserà l'intero ventennio in quel dibattito tutto italiano fra architettura fascista ed architettura del periodo fascista, uscendone indenne, seppure con frecciatine e aggiustamenti, ma poi sarà anche in prima linea nel secondo dopoguerra alla caduta del fascismo.
GIOVANNI MICHELUCCI con la sua chiesa sull'autostrada è stato modello paradigmatico, non certo di uno "stile," né di un presupposto progettuale, non rispondendo ad alcun modello compositivo, perché, è interprete del Movimento Moderno in Italia, ma prendendovi parte con un atteggiamento assolutamente critico e personale, restando un ricercatore solitario e originalissimo, sfuggendo a qualsiasi tentativo di classificazione, anche perché vivendo esattamente un secolo, ha attraversato un'infinità di varianti culturali che lo rende non casellabile.